lunedì 22 settembre 2014

47 morti che parlano (The Horror! The Horror!)

Scaricatori di diporto

Solo andandosene per la città, l’altroieri Oscarre fece una serie di incontri decisamente insoliti.
Vediamo di che si tratta, perché ne vale la pena.
Oscarre incontrò innanzitutto un individuo il cui aspetto poteva far pensare ad un morto. Costui, nel passargli accanto, gli disse: “Buon giorno”.
Oscarre fiutò nella sua scia un nauseante odore di petali di fiori da defunti che sicuramente emanava direttamente da costui.
Nondimeno rispose educatamente: “Buon giorno”.
S’imbatté poi in una bellissima donna, intenta a maledire la smagliatura di una calza; la sfiorò nell’andare: aveva, la femmina, due occhi iniettati di giallo e rosso, simili a due piccole frittate, un velo di trucco violaceo sulle guance, una voce glaciale con la quale gli disse: “Buon giorno”, dimenticando per quel brevissimo tempo le invettive contro l’indumento rovinato.
Oscarre la osservò meglio, più da presso, e constatò che quella bellezza straordinaria le derivava dalla pace della morte.
Ma “Buon giorno” replicò Oscarre. Il quale pensò anche: “Che donna da sogno… Peccato che…”


Così inizia questo viaggio.

Mentre:

Al termine del suo viaggio nella Tenebra, il signor Kurtz–He Dead poté vedere in faccia l’Orrore, di fronte al quale non seppe fare altro che nominarlo invano: “The Horror! The Horror!”. Vi invitiamo a seguire il viaggio nel moderno e decaduto Ade compiuto dal nostro incolpevole eroe per scoprire quale sarà la sua ultima, orrenda visione.

Essenziale e crudele assaggio della raccolta 47 morti che parlano, l’ennesima discesa negli Inferi. Ma dopo le letterariamente ben più illustri catabasi di Eracle-Ercole, Ulisse, Enea, Virgilio e Dante, Orfeo, e della sterminata compagine di coloro cui la fortunata sorte riservò il privilegio di intrattenersi in colloquio con morti parlanti, l’orrido cimento tocca ora a Oscarre, uomo comune, decisamente qualunque, forse affetto da quella forma di modestia malamente appresa che non lo contraddistingue particolarmente da tanti suoi contemporanei malati di tensione all’eterno dire, e perduti in chissà quali inferni, unico conforto i vampiri loro pari. Hanno voluto la Bestia? Ora si imparino a volerle bene. 

Detto questo, come dire, in qualche modo, buone notizie per gli scaricatori di diporto: cliccando qui, a partire dal giorno dell’Orrore 22 settembre (che mentre scriviamo è oggi) 2014 ad arrivare al giorno dell’Orrore 26 (c.s., c.m), essi potranno segnare una nuova tacca sul loro ruolino e dare un ulteriore senso alla ragione della della loro esistenza procurandosi senza intaccare di 1 solo mezzo cent di euro (non si dice SCARICARE GRATIS o FREE, ché non sarebbe formalmente corretto) le loro fiacche finanze la storia del nostro idiota Oscarre.

Attenzione, però: trattasi di una di quelle faccende in cui alla fine lo scaricatore avrà una (bella?) sorpresa. Scaricatore avvisato mezzo scaricato.

Bye bye love, bye bye happiness.

giovedì 18 settembre 2014

Carlito’s Way


Lezioni di modestia ai fanciulli

Carlito de La Rochefoucauld-Liancourt prima dell’invenzione
della modestia e di Al Pacino.

Sicché, mentre a lui, quello abituato a far fronte a catastrofi e cataclismi con il sorriso traditore di incisivi aguzzi, taglienti, si rivolgevano sopraffatti d’allarme addetti alla prevenzione di catastrofi e cataclismi, e ben esperti nel loro assegnamento, coll’indice indicando l’ingrossarsi di una nera apocalissi all’orizzonte distante questione di passi, insieme con l’acuirsi di odori di peste bubbonica, il dilagare incontrollabile di appestati per le vie, ai quali s’andavano, seppur con disgusto, alleando centurie di marcantoni e marcantonie armati di forconi, falci, pietroni, e tanti altri fantasiosi – non sempre improvvisati – strumenti di violenza, mentre di tutto pioveva sul nostro e sul vostro amore, insomma mentre, tra sospiri di “finalmente” e “fusse che fusse”, si avveravano taluni proverbi fino ad allora ritenuti conseguenti a ignoranza e superstizione, e via di fuga verosimili erano due: salto dalla finestra o trastullo con biglie colorate, paperine in gomma e pisellino di fresca scoperta, il Daimyo Sole XVI chiese a Carlito de La Rochefoucauld-Liancourt semmai avesse idea a che fosse imputabile tanta caciara – che, nondimeno, lo solleticava nemmeno – e, in seconda battuta, che gli andasse a ricuperare una paperella schizzata di vasca, ecco che Carlito, precisando trattarsi di “inappellabile rottura di coglioni” su tutti i fronti, e disobbedendo all’ultima richiesta del sire, fece alla maniera sua propria, di Carlito, appianando una pur improbabilmente futura controversia con quel dire semplice, magari primitivo d’argomentazione ma efficace (come la medicina amara) consistente nell’utilizzo di quel prolungamento di braccio e bile che risparmia biglie e paperelle ma non i reticenti ad allinearsi alle norme della buona creanza e i ribelli alle lezioni di modestia.
Carlito de La Rochefoucauld-Liancourt dopo l’invenzione della modestia e di Al Pacino.
Ma soprattutto alla notizia del mancato recupero della paperella.