(Illustrazione di Stefano Baratti) |
Priva di un degno impiego sin dal 1984, ella trascorre gran parte del suo tempo a discorrere con gli uccellini, che nutre quotidianamente e dai quali si dice ispirata.
Virtualmente ferma nei — è proprio il caso di dirlo — favolosi nonché fantastici anni '80 / '90 del secolo breve, ella sostiene di scrivere a matita le sue storie meta-rodariane; ma in realtà usa un computer trasparente e sospeso a mezz'aria (marca YL-kakemono — si può dire, tanto non è pubblicità: lo possiamo vedere qui ►).
Non è affatto una brontolona, giacché parla molto di rado; ma con lo pseudo-cognome che si ritrova, ha ritenuto spiritoso crearsi un nom de plume che richiama un'opera del celebre commediografo veneziano di cui— dato il contesto delicato — ci pude fare il cognome (ma il nome è fattibile: Carlo).
Circa la sua situazione esistenziale, ha recentemente dichiarato: "Se le cose continuano così, dovrò accettare le insistenti proposte matrimoniali di Karl". (Karl Senter [pron. "Call Center"], un vegliardo britannico incontrato a Venezia, durante una missione umanitaria a favore dei piccioni, presso la statua del suo idolo drammaturgo: "Karl me lo ricordava", dice Nonna Assunta", "ma non certo per il cognome". Ndr).
Dice (secondo i canoni di ghiugl intelligence): "Dove posso trovare un saggio della scrittura di Nonna Assunta"?
EN CLIQUANT ICI!
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