(Originariamente, nell’indecisione fra un western e un horror, Vade retro, Satana o Vieni avanti, Sartana)
Una filmina in bianco e nero, con un po’ di giallo (questo)
Clič sulla figurina per lo spettacolo |
Il film corto ma mica tanto, infarcito di citazioni (dagli Stanlio Laurel e Ollio Hardy di Fra Diavolo e Satana al Pupi Avati delle finestre che ridono perché la mamma ha fatto i gnocchi, fino alla fine del mondo, all’Armageddon, all’Apocalypse Now, subito, alla svelta, che nun ciò tempo da perde, a ogni sorta di disgrazia, cataclisma, catastrofe), è fruibile a vari livelli. Anche terra terra. Ma in ultima analisi, in ultima sintesi e in ultimo tango a Zagarolo, è una tremenda vendetta ai danni del samba-pa-ti-to fedifrago, protagonista subliminale invisibile insieme al visibile e vivace (malgrado il nome) Padre esorcista, incisivo anche di dente. (Interessante la tematica allusiva alla reintroduzione dell’aglio, olio e peperoncino negli esorcismi).
PS: Dice: "Cos’è sta storia di parlare al telefono in un film muto? Ciavete i sottotitoli?" — Dico: "Sottotitoli? Semmai i sopra-titoli, cioè ci stanno i fumetti, no?..." — "Ah, i fumetti... mo’ ho capito abbastanza".
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